Enoturismo nei Castelli Romani, terza parte: Merumalia Wine Resort

Merumalia enoturismo

Giovedì 26 maggio 2022, la quarta pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio”: enoturismo a Merumalia Wine Resort (Frascati – RM)

Siamo giunti alla quarta pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio” che, come già ricordato, è per noi la più amata tra le rubriche di inCantina.
L’ambientazione torna a essere quella dei Castelli Romani: dopo la bella parentesi romana immersi nel verde di “Terre del Veio“, ci siamo infatti spostati a Frascati (RM). La penna, e la mano che la guida, sono ancora quelle del caro amico Alessandro Tellini che stavolta, però, decide di regalarci un racconto “sottovoce”, più pacato rispetto al solito, quasi a volerci trasmettere il senso di serenità percepito durante l’esperienza di enoturismo vissuta al Merumalia Wine Resort.
Buona lettura.

Arriviamo al Merumalia Wine Resort per il nostro tour di enoturismo: ci accolgono in primis l’ordine e la cura con cui sono tenuti gli spazi verdi, poi la grande facciata della cantina scavata dentro una collina di origine vulcanica quasi come una casa della Contea (citazione dovuta, non me ne vogliano gli estimatori di Tolkien) e infine un bel cagnolone che molto discretamente si avvicina e verifica a modo suo che tutto sia regolare.
Ci annunciamo e veniamo raggiunti da Maria Teresa Fusco che, insieme alle sue figlie, attualmente gestisce l’azienda. La signora è una perfetta padrona di casa, ci accoglie con garbo e ci fa sentire subito benvenuti.
Seduti sotto l’ampio arco di ingresso della cantina, immersi in una piacevolissima ombra, Maria Teresa ci racconta la storia di Merumalia e nel farlo ci spiega, tra le altre cose, che il nome del vicolo dove si trova il wine resort (Vicolo di Prataporci), deriva dal latino e stava a indicare i possedimenti della Gens Porcia (famiglia Romana che ha dato i natali a Marco Porzio Catone).
Tornando a tempi più recenti, ci viene detto che la parola Merumalia ha il significato di “buon vino e le altre cose” (dalla crasi di merum e alius) e che quindi la vocazione della cantina è sì nel vino ma anche alle cose che possono essere accompagnate con esso, ovvero convivialità e ospitalità.
La struttura infatti ospita diverse tipologie di eventi come cooking class e yoga in vigna, oltre a tutto ciò che la cantina con la terrazza panoramica e i giardini possono permettere.
La filosofia aziendale è una estrema attenzione alla sostenibilità, bioeticità (certificata BIO) e cura del territorio; tra i vitigni allevati, principalmente autoctoni, trovano spazio Malvasia Puntinata, Fiano, Greco, Bombino, Trebbiano, Montepulciano e Syrah, vinificati in purezza oltre che nel blend Frascati.
Sin da subito, ovvero negli anni ’90, prima ancora della creazione della cantina, la famiglia Fusco (allora guidata da Luigi, marito di Maria Teresa) si indirizza sulla produzione di vini di qualità sacrificando la quantità, ponendo le basi per essere poi certificati bio.
Con la creazione della nuova struttura nel 2012, sono state molte le soluzioni tecnologiche adottate: dalla cantina scavata nella collina per un ottimale isolamento termico, ai pannelli fotovoltaici e sistemi a biomassa, per citarne alcuni.
Il racconto della signora Maria Teresa continua mentre ci alziamo e facciamo due passi in vigna, godendo del magnifico panorama.
Ci vengono mostrati alcuni muretti in vigna atti a una sorta di terrazzamento per evitare il dilavamento del terreno durante le piogge e ci viene fatto notare che sono stati costruiti con le pietre (basalto), ricavate dagli scavi effettuati durante i lavori di costruzione, che mostrano fieramente la loro origine vulcanica. Ci viene regalata una risata quando ci vengono offerte delle bacche di gelso bianco da prendere direttamente dalla pianta: Maria Teresa ci racconta di ospiti che prendono quelle stesse bacche (che noi stiamo assaporando) “senza averne il permesso”, mentre evitano diripeterela stessa operzione con la pianta di gelso nero poiché la bacca potrebbe lasciare evidente tracce su mani e bocca dell’autore, rendendo così evidente la sua “gravissima” colpa.
Visitiamo anche i giardini finemente curati, attrezzati con tavoli e sedie. Ci viene raccontato che la struttura dove ora c’è il B&B era ridotta molto male e che la ristrutturazione era antieconomica rispetto alla demolizione e ricostruzione; tuttavia, sempre guidati dalla filosofia del rispetto e della conservazione, decisero di procedere comunque con il rifacimento.
La signora Maria Teresa ci guida in una veloce visita nella cantina di vinificazione raccontandoci che prima di morire, qualche anno addietro, suo marito Luigi le lasciò Merumalia già predisposta per l’ampliamento.
E’ tempo della degustazione, ci vengono offerti un calice di “8nese 2020” (nome stilizzato per rientrare nella regola delle cinque lettere usata da Merumalia nella scelta del nome dei vini; ottonese è in gergo locale l’altro nome con cui è chiamato il Bombino), giallo paglierino, con sentori minerali e fruttati al naso e un carattere minerale, sapido e fresco al palato; un calice di “Terso 2021” (Frascati DOC) che è sempre giallo paglierino ma anche più delicato e fruttato al naso così come più delicato ed equilibrato in bocca, equilibrio ottenuto secondo un “rituale di decisione”: il blend viene deciso da tutti i membri della famiglia Fusco, riuniti insieme intorno a una tavola.
Per ultimo un calice di “Vetus 2020” (Roma DOC rosso), dal colore rubino, al naso aromi di frutta rossa e spezie e che in bocca risulta fresco, minerale e fruttato. Ci viene indicato che nel blend che lo compone il Syrah passa circa 7 mesi in barrique non nuove.
Finita la degustazione, e di conseguenza la nostra giornata di enoturismo, lasciamo a malincuore Merumalia, ebbri di sapori vulcanici ma anche di un affascinante racconto del wine resort, della terra che lo ospita e dalla impagabile gentilezza, cortesia e cultura che la signora Maria Teresa ci ha offerto.

Continua…

Alessandro Tellini

La visita a Merumalia sulla nostra pagina instagram: gallery 1, gallery 2 e gallery 3

La recensione della visita al Merumalia Wine Resort.

Contatti:
https://www.merumalia.it/
info@merumalia.it
https://www.facebook.com/merumalia
+39 06 9426324
+39 340 2998994

Sulla base della nostra esperienza, possiamo al momento consigliarvi le seguenti tappe per il vostro tour di enoturismo che preveda una visita a “Merumalia”:
Villa Cavalletti (Via XXIV Maggio 73/75, Grottaferrata – RM); distanza: circa 7km
Villa Simone (Via Frascati Colonna 29, Monte Porzio – RM); distanza: circa 5km