3 gennaio 2023 – trentatreesima pagina del “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo presso l’azienda “Tenuta Masselina” di Castelbolognese (RA)
Concluso il nostro personalissimo tour della Tuscia Viterbese, dopo aver salutato Nathalie dell’azienda agricola “Terre di Marfisa“, ci spostiamo in un’atra zona di confine lasciando il Lazio per recarci a Castelbolognese, un piccolo comune in provincia di Ravenna situato proprio al limite estremo della Romagna, a pochi passi dall’Emilia.
Vogliamo condividere con voi l’esperienza vissuta e attraverso questa trentatreesima pagina del nostro diario raccontarvi le emozioni provate durante l’esperienza di enoturismo presso “Tenuta Masselina“.
Buona lettura.
Martedì 3 gennaio 2023
In Romagna per trascorrere un paio di settimane durante il periodo natalizio decido di cogliere l’occasione per contattare alcune aziende vitivinicole e valutare la possibilità di effettuare qualche visita. Risponde prontamente all’appello “Tenuta Masselina” di Castelbolognese, provincia di Ravenna, e insieme a Manuela (la gentile responsabile dell’accoglienza) organizziamo l’appuntamento per il mio tour di enoturismo.
E’ il 3 gennaio, martedì mattina per la precisione, e mi metto in macchina accompagnato da una fitta nebbia che non mi lascerà neanche un attimo: sempre al mio fianco per tutti i 70 km che mi separano dalla meta, compagna silenziosa ma onnipresente.
Giungo a destinazione potendo solo immaginare quale sia la bellezza del paesaggio circostante, dal momento che la visibilità è ridotta a pochissimi passi. Vengo accolto da Elena (responsabile del reparto marketing) e dalla stessa Manuela che, fattesi coraggio, si muniscono di cappotti e sciarpe e, sfidando freddo e umidità, mi conducono al limitare del giardino antistante il wine shop, punto panoramico dal quale la vista dovrebbe spaziare sui terreni aziendali… dovrebbe, appunto.
Va così, non c’è soluzione, anche perché non sussiste speranza che il lattiginoso velo si alzi con l’arrivo delle ore più calde. Decidiamo quindi di passare direttamente alla visita del “Museo della Cultura e della Civiltà Contadina Romagnola” (e non solo), inaugurato nella primavera del 2021: si tratta di un’interessantissima raccolta di arnesi, strumenti, macchine e attrezzi messa insieme nel corso di lunghi anni dal professore di educazione tecnica Emiliano Pezzi di Bagnacavallo (RA), all’epoca quasi novantenne, il quale decise infine di donarli a Tenuta Masselina per veder finalmente coronato il suo sogno di allestire una mostra permanente ad accesso gratuito. Purtroppo l’anziano e appassionato collezionista non ha potuto ammirare il lavoro completato ma il suo desiderio si è trasformato in una istruttiva realtà, ospitata in quello che in passato era il vecchio casolare (accuratamente ristrutturato), divisa tra le varie stanze e ordinata per aree tematiche. Fanno parte della collezione centinaia di oggetti (perfettamente conservati!) di varia natura, legati al mondo dell’attività contadina, che coprono diversi decenni a partire dalla fine del XIX secolo. Il percorso è fruibile anche in via multimediale grazie a un’apposita applicazione e rappresenta un importante luogo di memoria per le generazione che, come la mia (e le successive), non hanno vissuto direttamente quel tipo di realtà, garantendo una continuità culturale tra (bis)nonni e (pro)nipoti.
Il claim che si può leggere sul materiale promozionale di Tenuta Masselina recita “Un viaggio in Romagna attraverso vini e paesaggio” e posso confermare, senza timore di smentita, che il “fil rouge” comunicativo delle mie due guide è proprio il racconto della loro Regione filtrato, se così vogliamo dire, attraverso la loro realtà lavorativa; il museo, appunto, rappresenta l’inizio di questa narrazione, sicuramente interessante e appassionante, che introduce il visitatore nel mondo dell’agricoltura, e di conseguenza della vitivinicoltura, romagnola. Il racconto di Elena, evidentemente innamorata della sua Terra, prosegue poi nella sala ipogea ricavata al di sotto dell’ex fienile, elegante e molto affascinante, dalla forma ovoidale, dove riposano botti in legno di varia natura e capacità. Ogni dettaglio dei locali, siano essi tecnici che destinati all’attività ricettiva, è curato fin nei particolari, tutto sembra essere in armonia, c’è ordine e niente è fuori posto. Facciamo un breve passaggio nella sala destinata all’affinamento del Metodo Classico (con tanto di giro pallet pronti all’uso e una singola pupitre la cui unica funzione è quella didattica) e poi qualche foto alla piccola stanza adiacente che ospita alcune anfore le quali, non ci sarebbe neanche bisogno di specificarlo, sono state realizzate a Faenza. A proposito della Città delle Ceramiche: sicuramente degne di nota sono alcune bottiglie, destinate appunto a contenere il vino fermentato e affinato in “coccio” (da uve Albana), appositamente dotate di etichette in terracotta dipinte a mano e raffiguranti alcune dame del rinascimento faentino… ed ecco che, coerentemente con quanto già affermato in precedenza, la narrazione del Territorio prosegue per tramite e mezzo del vino.
La cantina di vinificazione non è visitabile, poiché si trova a Imola (BO), a circa 6 km di distanza, ospitata all’interno dell’Istituto Tecnico Agrario Scarabelli con il quale è in essere uno strettissimo rapporto di collaborazione: Tenuta Masselina si è occupata di ristrutturare i locali tecnici e acquistare ex novo tutti gli strumenti, macchinari e accessori necessari alle operazioni di lavorazione e trasformazione dell’uva, riservandosene l’utilizzo esclusivo e garantendo al tempo stesso agli studenti della scuola l’opportunità di effettuare degli stage formativi. E’ questo l’ennesimo esempio di come si sia voluto rafforzare il legame con il territorio, contribuendo alla (ri)valorizzazione di un importante luogo di cultura e didattica della zona (che, a quanto mi è stato detto, non versava in ottime condizioni), dando inoltre la possibilità alle nuove generazioni (agronomi, enologi, cantinieri e vignaioli del futuro) di godere di una formazione tecnica di alto livello qualitativo.
Conversare con Elena e Manuela è sicuramente piacevole e interessante: ci confrontiamo su molteplici temi, ovviamente legati al mondo del vino, ci scambiamo opinioni, aneddoti, mentre degustiamo insieme un paio delle loro etichette (per la descrizione leggere l’apposita recensione) e il rischio, come spesso accade, è che inavvertitamente e involontariamente possa approfittare oltremodo del tempo che gentilmente mi viene concesso. Per fortuna non è questo il caso e mentre annoto gli ultimi appunti sul mio taccuino, per far sì che nulla sfugga alla mia memoria, le mie due guide mi forniscono alcuni dettagli aggiuntivi sull’attività di enoturismo di Tenuta Masselina: nel periodo primavera-estate-inizio autunno sono tanti gli appuntamenti appositamente organizzati e riservati agli appassionati, oltre alle classiche visite con degustazioni prenotabili dal martedì al sabato, abbinamenti (anche gourmet) con prodotti locali, servizio di ristorazione (solo su prenotazione e per grandi gruppi) ma anche organizzazione di eventi per aziende, meeting, conferenze, escursioni, percorsi in e-bike, eventi privati, feste, ecc.
E’ giunto (purtroppo) il momento dei saluti e decido di tentare una passeggiata tra i terreni circostanti per catturare qualche suggestivo scatto (date un’occhiata alle gallery su Instagram: 1, 2, 3, e 4), nonostante la nebbia sia ancora lì, dove l’avevo lasciata qualche ora prima. Prima però, acquisto un paio di bottiglie, tra quelle non degustate (sono curioso, mi piace scoprire nuovi vini, sempre), anche come ricordo di questa interessante mattinata di enoturismo presso Tenuta Masselina che ha rappresentato un viaggio (nel viaggio) in Romagna attraverso vini e paesaggio…
Contatti
Tenuta Masselina
Via Pozze, 1030
Località Serra
Castelbolognese (RA)
T. 0546 651004
info@masselina.it
https://www.masselina.it/
https://www.facebook.com/tenutamasselina/
La recensione della visita a “Tenuta Masselina”
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