Sabato 15 aprile 2023, siamo andati a Castelfranco di Rieti in visita alla “Cantina Le Macchie”: ecco la nostra recensione
Cantina Le Macchie si trova a Rieti, più precisamente nella frazione di Castelfranco, in un montuoso “angolo” nordorientale del Lazio, e a tutti coloro che volessero giungervi per una visita consigliamo caldamente l’uso di un navigatore satellitare. Per completezza di informazione, specifichiamo che il luogo è raggiungibile percorrendo la Strada Statale SS4 Via Salaria, solo per citare il tragitto principale, non certo l’unico.
L’appuntamento per la visita è stato concordato con Domenica Appolloni (che si occupa proprio degli aspetti relativi all’accoglienza e alla ricettività) dopo alcuni cordiali contatti telefonici con il proprietario dell’azienda, Antonio Di Carlo.
E’ stata proprio Domenica ad accogliermi al mio arrivo presso il ristorante aziendale “La Foresta” e ad accompagnarmi nella visita degli ambienti, esterni ed interni, che compongono i vari spazi di Cantina Le Macchie.
L’esperienza è iniziata con il tour della cantina di vinificazione (situata a oltre 600 mt. s.l.m.) e dei locali di imbottigliamento, affinamento e stoccaggio. La struttura, così come attualmente si presenta alla vista, risale al 2010 anno in cui sono stati intrapresi i lavori di ristrutturazione e ampliamento degli edifici già precedentemente esistenti e appartenenti alla famiglia di Antonio già da qualche generazione. La famiglia Di Carlo è dedita alla vitivinicoltura già dai tempi della nonna dell’attuale proprietario, che all’epoca produceva vino ricavato da piante di Malvasia e Sangiovese allevate sui piccoli appezzamenti adiacenti l’abitazione (tuttora presenti e produttive) e destinato esclusivamente a uso privato.
In occasione della realizzazione dei nuovi locali sono stati impiantati nuovi vigneti, dislocati in terreni sparsi ma comunque tutti nei pressi del nucleo operativo principale; si tratta principalmente di due varietà sicuramente insolite per la regione Lazio, il Gewürztraminer e il Riesling Renano, scelti dopo aver esaminato il responso delle consulenze tecniche di alcuni agronomi ed enologi che hanno riscontrato nel terreno, nell’altitudine, nel clima e nelle importanti escursioni termiche le condizioni ideali per ricavare da queste uve un risultato di interessante livello qualitativo. Altro vitigno rappresentativo dell’azienda è il Cesanese Nero che poco ha a che fare con i più noti omonimi tipici del basso Lazio (“Cesanese Comune” e “Cesanese di Affile); da decenni era sparito dai registri dell’ARSIAL poiché risultava completamente “dismesso”, ufficialmente non più allevato; poi la scoperta, quasi casuale, nel terreno confinante appartenente a un anziano contadino, di una vite ultracentenaria sulla quale sono state effettuate analisi genetiche che hanno permesso, alla fine di un lungo iter, il riconoscimento ufficiale come varietà autoctona distinta da tutte le altre, con il relativo inserimento 2017 nell’elenco nazionale dei vitigni. Da quella pianta sono stati ricavati i ceppi che ne hanno permesso la moltiplicazione e la diffusione su buona parte del territorio circostante.
Sono 11 gli ettari vitati, dislocati in vigne sparse ma non distanti tra loro, per una produzione annua di circa 40000 bottiglie attualmente divise in 13 etichette.
L’azienda gode della certificazione biologica ma su questo argomento l’attività di comunicazione ricade sulla scelta del “basso profilo” che porta, tra le altre cose, a non indicare in etichetta tale peculiarità: la filosofia dietro questa decisione risiede nella convinzione che la conduzione bio sia prima di tutto un dovere nei confronti dell’ambiente e dei consumatori, necessaria per la sostenibilità e per il rispetto del territorio e quindi da non utilizzare per fini pubblicitari, promozionali o di marketing.
L’altitudine, le pendenze e il clima (fattori riscontrabili da chiunque effettui una visita) fanno sì che Cantina Le Macchie possa a pieno titolo esser socia del CERVIM, centro che tutela e promuove la viticoltura di montagna e quella eroica. In effetti, tutte le operazioni in campo qui devono necessariamente esser svolte a mano dal momento che le condizioni territoriali non consentono in alcun modo le procedure di meccanizzazione.
In azienda le procedure di vinificazioni sono varie e diverse, si fa quindi uso di vasche in inox, anfore in terracotta e botti in legno di diversa misura; alcuni vini bianchi sono frutto di macerazioni sulle bucce (come lo “Scarpe Toste Unplugged”- nome che si rifà a quello della particella catastale sulla quale insiste la vigna di origine), altri di assemblaggi della stessa tipologia di uva raccolta però in tre stadi di maturazione diversi (precoce, ottimale e “botryzzata”) vinificata separatamente e poi sapientemente assemblata (è il caso del Riesling renano). Dalla Malvasia, in unione con il Sangiovese, nasce un Metodo Classico che riposa sui lieviti per 24 mesi e le cui varie fasi di produzione sono interamente svolte in azienda (a eccezione della sboccatura che avviene presso un’azienda del Chietino). Quest’ultimo prodotto, prima della sua messa in vendita, trova dimora nelle cantine storiche (visitabili) ricavate nei sotterranei dell’antico borgo fortificato di Castelfranco, risalente al XIV secolo, che con la sua torre (unica struttura rimasta in piedi in seguito a un terremoto avvenuto nel XVII secolo) svolgeva funzione di sorveglianza in quella che all’epoca era una vera e propria zona di confine.
Interessante anche la spiegazione sull’utilizzo di un macchinario di nuova concezione (brevetto italiano di provenienza astigiana) che è in grado di svolgere tutte le operazioni che si rendono necessarie dalla fase immediatamente successiva alla pressatura delle uve fino al momento dell’imbottigliamento; al momento, ne esistono pochi esemplari dati in uso esclusivo (per fini di valutazione e test) ad alcune aziende campione sparse in tutta Italia.
“Le Macchie” è una cantina aperta agli enoturisti ed è quindi possibile effettuare la visita e la degustazione su prenotazione, dal lunedì al sabato; il tour, come sperimentato da chi scrive, prevede la visita nei vigneti, quella in cantina (e nei locali di imbottigliamento, affinamento e stoccaggio), quella nella cantina storica e la degustazione; in aggiunta a tutto questo è possibile abbinare il pranzo nel ristorante aziendale (“La Foresta). Periodicamente si organizzano eventi ad hoc come trekking in vigna, picnic, degustazioni, ecc. (promossi tramite le pagine dei Social Network aziendali).
A completare la mia esperienza presso Cantina Le Macchie, dopo la visita ai vari ambienti e le interessantissime e piacevoli chiacchiere con Domenica, giunge la degustazione dei vini:
– Vino Spumante “Strappo alla Regola” 2020, Sangiovese e Malvasia (50% e 50%), titolo alcolometrico 12,5%: Metodo Classico che riposa 24 mesi sui lieniti, dal colore dorato brillante; al naso emergono sentori agrumati che si addolciscono con il passar del tempo; in bocca è caratterizzato da una gradevole freschezza citrina, quasi limonosa.
– Lazio IGT rosato “Il bandolo della matassa” 2021, Sangiovese 100%, titolo alcolometrico 14,5%: naso dolce di fiori bianchi e fragoline, poi pesca acerba e melagrana; freschissimo in bocca, con l’importante componente alcolica perfettamente integrata; lieve percezione tannica; buon equilibrio tra le parti.
– Vino bianco “Scarpe Toste Unplugged”, Gewürztraminer 100%, titolo alcolometrico 15%: affascinante il colore che si muove tra l’oro antico e il bronzo; ampio l’olfatto che ricorda le erbe aromatiche, l’eucalipto, il miele, la confettura di albicocca, il geranio, la citronella il tutto impreziosito da refoli balsamici; in bocca è secco, fresco, perfettamente coerente con la parte olfattiva; si percepisce un accenno di tannino
– Lazio IGT “L’ultimo baluardo” 2020, Cesanese Nero 100%, titolo alcolometrico 13,5%: rubino quasi trasparente; al naso risulta piuttosto fruttato con la ciliegia, il lampone e la frutta rossa (in generale) in bella evidenza; molto fresco al palato con un tannino ben presente ma discreto.
Contatti
Cantina Le Macchie
Castelfranco Rieti
Via Casanuova, 5
02100 – Rieti
https://www.cantinalemacchie.it/
https://www.facebook.com/cantina.lemacchie
tel. 338. 4620702
info@cantinalemacchie.it
Questa recensione della visita alla Cantina Le Macchie è rappresentativa della nostra esperienza e vuole semplicemente essere una fonte di informazioni oggettive, priva di considerazioni personali, con lo scopo di fornire indicazioni utili per gli enoturisti.
Lo Staff di inCantina
La pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio” dedicata alla Cantina Le Macchie
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