Terre Antiche (recensione della visita)

Terre Antiche Visita in Cantina

Martedì 24 gennaio 2023 – siamo andati a trovare la Cantina “Terre Antiche” ad Acuto (FR): la recensione della visita

Terre Antiche” è una piccola azienda la cui cantina di vinificazione si trova nel comune di Acuto, in provincia di Frosinone, precisamente in Via Forzano 12 (una traversa di Via Macerie, nell’omonima frazione), e a tutti coloro che volessero raggiungere la struttura per una visita consigliamo caldamente l’uso di un navigatore satellitare, soprattutto nel tratto finale. Per completezza di informazione, diciamo che il luogo è raggiungibile, senza grosse difficoltà, dall’uscita “Anagni-Fiuggi” dell’Autostrada A1 (dalla quale dista una decina di km).
L’appuntamento per la visita è stato concordato attraverso un cordiale scambio di email, successivamente perfezionato tramite WhatsApp, con il sig Tonino pronto ad accoglierci al nostro arrivo presso la sede operativa di “Terre Antiche”; si tratta di una realtà piuttosto giovane, nata dal sogno e dalla ferma volontà proprio di Tonino, partito fin dall’inizio con un’idea ben precisa, un progetto chiaro: dar vita a un prodotto finale diverso dai tanti altri che affollano il panorama vitivinicolo locale, ritagliandosi così uno spazio, una nicchia, grazie alla propria unicità, differenziandosi con l’intenzione di farsi notare tra la massa, emergendo dal “mazzo”. Tutto questo attraverso un percorso specifico che parte da un approccio agronomico ed enologico atto a preservare e rispettare in ogni dettaglio possibile l’ambiente naturale, il terreno, il suolo, le singole vigne, le viti e l’uva. Tonino ha messo sul piatto, tra le altre cose, anche una generosa dose di carisma necessaria per coinvolgere nell’impresa un amico prima (Ambrogio), e un importante enologo specializzato in biodinamica poi (Lorenzo Micheletti).
Nel 2015 si inizia a mettere in pratica quanto fino a quel momento ipotizzato e teorizzato: vengono quindi acquistati 4,5 ettari, suddivisi in diversi appezzamenti (dislocati nei comuni di Piglio e Anagni, provincia di Frosinone), due dei quali già vitati con piante di oltre 60 anni (che però necessitavano di essere riportate a una corretta e qualitativa produttività attraverso ingenti interventi agronomici), i restanti 2,5 destinati a nuovi impianti. Puntando fortemente sul vitigno “Cesanese di Affile” (bacca nera) e, in minor parte, sulla “Passerina” (bacca bianca), entrambe “autoctoni”, i tre soci mettono in atto le loro intenzioni orientandosi immediatamente su una conduzione biologica (certificata) virando poi verso la biodinamica (attualmente in fase di certificazione). In campo si pratica l’inerbimento dei filari lasciando il successivo sfalcio a terra senza praticare il sovescio, assecondando la volontà di non voler scassare il suolo per non compromettere l’equilibrio dell’ecosistema sottostante; come alternativa si adotta la tecnica del “rip” (un unico taglio superficiale e sottile sulla superficie del terreno) per consentire l’ossigenazione e il corretto drenaggio. La fedeltà alla propria filosofia si concretizza anche (e molto) con l’utilizzo del “Preparato 500” acquistato presso un’importante azienda locale, dinamizzato in sede con apposito strumento e diffuso in campo quattro volte l’anno con spargimento a goccia. A queste pratiche si aggiungono tecniche di cantina anch’esse riconducibili alla biodinamica: uso esclusivo di lieviti indigeni, assenza assoluta di filtrazioni e chiarifiche, fermentazioni spontanee con uso di “pied de cuve”, e nessuna termoregolazione indotta. Quest’ultimo aspetto ha contribuito a rilegare i contenitori di acciaio (non termoregolati) a un ruolo puramente logistico, se così vogliamo dire: piccoli semprepieni utili per stoccaggi, rabbocchi e travasi ma mai usati per fermentazioni né tantomeno per la fase di evoluzione dei vini. Di contro, si punta con convinzione sull’uso di contenitori in cemento, terracotta e in minor parte sul legno di castagno: le anfore (parecchie) provengono dall’azienda “Artenova Terrecotte” di Impruneta (FI) mentre le botti (solo due) sono state costruite ad Albano (RM) da Alfredo Sannibale un bottaio di 4^ generazione che ha utilizzato una materia prima proveniente dai boschi di Lariano (RM). Queste tre tipologie di contenitori, i primi due in particolare, oltre a non fornire apporto di tipo gusto-olfattivo al prodotto finale, lasciando quasi del tutto inalterato il corredo aromatico dell’uva, consentono un buon isolamento termico laddove per coerenza con i principi di produzione scelti non è possibile intervenire sul controllo delle temperature.
Fondamentale specificare che Tonino e i suoi soci intendono lasciare massima espressione al frutto del loro lavoro anche e soprattutto effettuando vendemmie e vinificazione separate delle varie parcelle, dando quindi vita a veri e propri vini da singoli cru.
Terre Antiche” attualmente produce quattro etichette (IGT Passerina del Frusinate “La Forma”, Cesanese del Piglio DOCG “Eufonia”, Cesanese del Piglio DOCG “Rubino” e Cesanese del Piglio DOCG “Monumento”) che, nel corso della nostra visita, non abbiamo purtroppo avuto l’opportunità di degustare; di contro, ci è stata concessa la possibilità, assai interessante e non molto frequente, di assaggiare tutti i “campioni di vasca” (incluso il nuovo rosato che sarà in commercio prossimamente) dell’ultima vendemmia (2022) per ognuno dei quali riportiamo di seguito una breve descrizione:
– Campione da anfora di passerina (atta a divenire IGT Passerina del Frusinate “La Forma”), vendemmia 2022: il 90% della massa viene diraspata, pigiata, torchiata e finisce in anfora insieme al restante 10% costituito da grappoli interi ed integri (quindi con il raspo e non pigiati) per effettuare la fermentazione e la successiva fase di evoluzione; al netto delle sensazioni vinose e degli inevitabili limiti di prematurità, il naso risulta essere gradevolmente fruttato e minerale, in bocca è presente già un discreto equilibrio tra le parti, buona acidità, coerenti ritorni agrumati e finale quasi sapido;
– Campione da anfora di Cesanse di Affile (atto a divenire il nuovo vino rosato, finora mai messo in commercio), vendemmia 2022: poiché non è prevista macerazione nel processo produttivo di questo vino, la cessione del colore (buccia di cipolla che vira decisamente verso il bronzo più che il rame) è avvenuta grazie al breve periodo di contatto tra bucce e mosto in fase di pigiatura e torchiatura (le uve erano ben mature e possedevano alta concentrazione di antociani); al naso e al palato emergono chiare le note di freschezza (acidità) e mineralità (quasi sapido) mentre la parte fruttata è appena accennata, in sottofondo, probabilmente ancora in fase di espressione;
– Campione da vasca di cemento di Cesanese di Affile (atto a divenire Cesanese del Piglio DOCG “Rubino”), vendemmia 2022: la maggior parte della massa viene diraspata, pigiata, torchiata e finisce in vasca (privata però di un 20% delle vinacce) insieme alla restante parte costituita da grappoli interi ed integri (quindi con il raspo e non pigiati) per effettuare la fermentazione e la successiva fase di evoluzione; tanto all’olfatto quanto al palato si avvertono una decisa tannicità, una leggera speziatura e un frutto croccante; sembrerebbe avere un interessante potenziale di evoluzione/invecchiamento;
– Campione da anfora di Cesanese di Affile (atto a divenire Cesanese del Piglio DOCG “Eufonia”), vendemmia 2022: tutta la massa, diraspata, pigiata e torchiata finisce in anfora per la fermentazione e la successiva elevazione; molto simile per caratteristiche gusto-olfattivo al precedente ma dotato, già da ora, di una certa eleganza;
– Campione da botte di castagno di Cesanese di Affile (atto a divenire Cesanese del Piglio DOCG “Monumento”), vendemmia 2022: tutta la massa, diraspata, pigiata e torchiata finisce in botte (da 10 hl) per la fermentazione e la successiva elevazione; presenta caratteristiche simili ai precedenti due ma si fa notare per un tannino in bella evidenza e una buona freschezza; anch’esso dotato di una certa eleganza.

Terre Antiche” è una cantina aperta solo su appuntamento/prenotazione ed è quindi possibile effettuare la visita e la degustazione (nel piccolo spazio ricavato all’interno dei locali di lavorazione) esclusivamente prendendo preventivamente accordi con la proprietà.
A completare la nostra esperienza presso “Terre Antiche”, dopo la visita al locale di vinificazione, non è stata (come quasi sempre accade) la degustazione delle quattro etichette attualmente in produzione ma una breve passeggiata tra alcune delle vigne di proprietà, dislocate a qualche km di distanza dalla cantina.
Tuttavia, abbiamo reputato opportuno acquistare tutte le tipologie di vino disponibili per poter poi valutarle e raccontarle successivamente, appena avremo la possibilità di degustarle (tornateci a trovare periodicamente per scoprire se ci sono aggiornamenti).
Continua…


Contatti
Via Forzano 12 (Macerie)
03010 Acuto (FR)
+39 328 29 98 397
info@terreantiche.srl
http://www.terreantiche.srl/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100086505621088


Questa recensione della visita a “Terre Antiche” è rappresentativa della nostra esperienza e vuole semplicemente essere una fonte di informazioni oggettive, priva di considerazioni personali, con lo scopo di fornire indicazioni utili per gli enoturisti.

Lo Staff di inCantina


La pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio” dedicata a “Terre Antiche”

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