29 novembre 2022, ventottesima pagina del “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo presso Tenuta di Pietra Porzia di Frascati (RM)
Rispetto alla nostra precedente tappa ci spostiamo di poco, per l’esattezza 2 km: questa è infatti la distanza che separa la cantina Imperatori (ultima azienda da noi visitata) da quella protagonista di quest’articolo.
Prendo momentaneamente in prestito la penna dalla persona che solitamente si occupa di redigere il nostro “Diario di (eno)viaggio” poiché il caro amico Alessandro Tellini ha avuto la peggio in uno scontro ravvicinato con un tipico malanno di stagione e non ha potuto prendere parte alla giornata di enoturismo presso Tenuta di Pietra Porzia; spetta quindi a me raccontarvela attraverso questa ventottesima pagina.
Buona lettura.
Martedì 29 Novembre 2022
Descrivere l’esperienza di enoturismo presso Tenuta di Pietra Porzia non è per me facile e non certo perché mi manchino le parole (o gli argomenti) per farlo, al contrario.
Amo tanto, tantissimo, conoscere le Storie che fanno da struttura portante alle varie realtà vitivinicole che visito; starei ore ad ascoltare racconti e aneddoti e resto affascinato dalla scoperta delle origini di cose, luoghi e persone, soprattutto se antiche; mi piace conoscere episodi che affondano le radici in tempi talmente lontani da confondersi con arcaiche tradizioni, miti e leggende. Ecco, per tutti quelli come me, una visita a Tenuta di Pietra Porzia, che sia all’insegna dell’enoturismo o meno, rappresenta una sorta di indigestione di golose notizie. Se poi consideriamo che oltre a essere un buon ascoltatore sono anche un gran chiacchierone, con un’incontenibile desiderio di immortalare attraverso la scrittura le cose che mi colpiscono, ecco spiegato la difficoltà nel mettere in ordine questa grande mole di pensieri e informazioni, dandogli una forma lineare e comprensibile ai più.
Ciononostante, ci proverò.
Non esagero dicendo che passare una giornata in questo luogo equivale a fare un viaggio nella storia, espressione forse abusata ma in questo caso fin troppo pertinente. Una storia che attraversa gli ultimi tre millenni, forse anche più, e che nel corso del tempo si è stratificata, quasi nascondendosi su se stessa, mostrando a uno sguardo superficiale e poco attento solo l’ultimo strato, quello più recente, sicuramente bellissimo, ma non l’unico.
Zona di origina vulcanica, laddove ora insistono vigne e oliveti un tempo sorgeva il Lago Regillo, prosciugato tra il IV e il V sec. a.C. Lo specchio d’acqua, o meglio le sue sponde, furono teatro di una famosa battaglia dell’antichità tra Romani e Latini (nel 496 o 499 a.C.) e sulle sue rive sorgeva un tempio dedicato a Giunone Regina. In seguito queste terre divennero possedimenti di importanti famiglie come quella della gens Porcia, furono teatro di altri episodi storici come la battaglia del 1167 (tra milizie tedesche e truppe civiche romane), episodio che fece da scintilla per la successiva distruzione dell’antichissima città latina di Tusculum (Tuscolo) avvenuta nel 1191. I possedimenti successivamente divennero feudo delle più importanti famiglie patrizie romane (Colonna, Farnese, Borghese…) e dello Stato della Chiesa fino ad arrivare, quasi un secolo fa, al nonno del dott. Vittorio Giulini, attuale proprietario, con il quale ho avuto la fortuna (termine usato non a caso dal momento che la sua presenza in sede avviene solo sporadicamente, poiché vive a Milano e al tempo stesso possiede un’altra attività analoga in quel di Novi Ligure) di trascorrere un paio di ore, passeggiando e chiacchierando amabilmente. Tracce ben tangibili di queste vicende storiche sono tuttora presenti nella tenuta: quella si suppone sia la sorgente sotterranea del fu Lago Regillo esiste e zampilla ancora portando le sue acque (incanalate) fino alla vasca di raccolta (datata 1892) presente all’ingresso della tenuta; al di sotto della moderna cantina, ben illuminato e visitabile, si snoda un sistema di grotte e gallerie sotterranee sapientemente scavate nel tufo, risalenti a circa 2000 anni fa, che inducono a pensare alla cisterna terminale dell’acquedotto voluto dall’imperatore Claudio nel primo secolo dopo Cristo; in una di queste grotte sono state riposte alcune porzione di imponenti colonne ritrovate non molto distante e probabilmente appartenenti al tempio di Giunone Regina a cui abbiamo accennato; la dimora fatta edificare nel dopoguerra dall’avo del dott. Giulini (ora adibita ad agriturismo) è stata costruita su un rialzo al di sotto del quale si ritrovano i resti di quella che con ogni probabilità è un’antica villa romana; presenti anche un’antica casa coloniale con annessa cantina risalente al 1892 e una foresteria (anch’essa adibita a struttura ricettiva) ancora più antica (1850) che nella sua struttura ingloba una parte di una torre di origine medioevale (tutte e tre ristrutturate in tempi moderni).
Non è tutto ma è già tanto per dare il senso di profondità storica che si respira passeggiando sul lungo viale di cipressi che dalla zona operativa e produttiva (cantina, frantoio, ecc.) salendo conduce alla collina dove si erge l’ex villa di famiglia che ora ospita gli ambienti dell’agriturismo (camere, appartamenti, ristorante, piscina, ecc.), circondata da un giardino simmetrico, e dalla quale si gode di una spettacolare vista a 360° sulle zone sottostanti: 36 ettari di vigne, 11 di oliveti, boschetti e campi.
Il dott. Giulini non è certo avaro di parole, soddisfa ogni curiosità e risponde pazientemente ed esaustivamente alle mie molte domande. Solitamente non è lui che si occupa di accogliere i visitatori, c’è una persona che svolge egregiamente questa mansione (Michele Russo, con il quale ho avuto occasione di scambiare alcune parole) ma oggi si trovava in sede per impegni di varia natura e ha deciso di incontrare anche me, accompagnandomi, nel senso letterale del termine, in molti dei locali e ambienti che fanno parte della sua tenuta.
“E’ abbastanza facile fare il vino” mi dice “difficile invece è riuscire a venderlo… quasi impossibile guadagnarci” un concetto che va sicuramente contestualizzato, forse volutamente sovradimensionato, che però serve al mio interlocutore per portare il discorso su un campo a lui molto caro: “quello che facciamo qui a Tenuta di Pietra Porzia è offrire un esperienza completa di enoturismo, e non solo, strutturata su più livelli, dalla semplice visita in cantina con degustazione, fino ad arrivare a pranzi, cene e pernotti presso il nostro agriturismo, vere e proprie vacanze, passando per escursioni, eventi privati, relax, nordik walking e visite a luoghi antichi e ricchi di storia. Il tutto fortemente identificato mediante le caratteristiche del nostro territorio, inteso come gastronomia, arte, geografia, cultura e storia. In questo grande mosaico, il vino rappresenta un tassello, importante certo, ma solo un tassello che completa l’offerta”.
Il luogo (tutto) è oggettivamente affascinante, dotato di una naturale bellezza intrinseca e i suo spazi, interni, esterni e sotterranei, sono stati più volti scelti per set cinematografici e pubblicitari.
Il dott. Giulini accenna, senza sbilanciarsi più di tanto, a un progetto di valorizzazione di alcuni tra i meno noti vitigni autoctoni del Lazio, sempre nell’ottica di creare un prodotto finale (vino) che identifichi fortemente il territorio e possa quindi costituire un’esperienza (in questo caso de-gustativa) sicuramente originale per i visitatori. Il discorso mi incuriosisce ma stavolta alle mie domande ricevo come risposta solo un sorriso ermetico e una altrettanto enigmatica espressione del volto. Non è il caso di insistere, posso solo aspettare e magari provare di nuovo tra qualche mese, sperando in miglior sorte. A ogni modo mi viene offerta la possibilità di assaggiare un campione di vasca dell’ultima vendemmia di un’uva a bacca nera che, lo confesso, non avevo mai sentito nominare: il Lecinaro (attualmente usato in blend nel Roma DOC aziendale). Quando pronto verrà imbottigliato in purezza per la prima volta; per il momento è ancora “acerbo” ma già denota un’acidità molto interessante e un bel tannino (il corredo gusto-olfattivo è ancora, ovviamente, orientato verso il frutto rosso croccante, ma mi viene assicurato che con il tempo evolverà verso un’interessante spaziatura). La filosofia aziendale non prevede l’uso di contenitori diversi da quelli in acciaio inox “perché l’uso del legno” continua il dott. Giulini “stravolge l’essenza del vitigno, lo snatura, interferisce e noi non vogliamo che ciò accada”.
Ci sarebbe ancora tanto da vedere, visitare e discutere ma chi mi ha accolto deve necessariamente dedicarsi ad altri impegni e quindi, a malincuore, devo lasciare la Tenuta. Avrei desiderato degustare l’olio EVO (da cultivar Frantoio, Leccino, Moraiolo, Rosciola e Carboncella) e i vini aziendali (un Frascati DOC, un Frascati Superiore DOCG, un Lazio IGP Rosso, un Roma DOC rosso e un Cannellino DOCG); visitare il frantoio e la sorgente, fare un’altra passeggiata tra i filari (che si estendono fino a pochi metri dalla cantina di vinificazione) ma è tempo di andare e quindi, senza sottrarre altri minuti a chi mi ha ospitato, saluto e mi rimetto in macchina.
L’indomani mattina il telefono squilla… è il dott. Giulini il quale, inaspettatamente, ci tiene a farmi sapere che i molteplici impegni della giornata precedente lo hanno involontariamente portato a farci saltare la parte che solitamente conclude un’esperienza come quella da me vissuta, ovvero la degustazione dei prodotti aziendali. Ecco quindi l’invito a tornare, accordandosi con il gentile Michele Russo, per completare, finalmente, quanto iniziato insieme in quel pomeriggio di fine novembre.
Appena avremo occasione di viverla, speriamo presto, racconteremo quindi la seconda parte della nostra esperienza di enoturismo presso Tenuta di Pietra Porzia… e già non vediamo l’ora.
Contatti
Via di Pietra Porzia, 60
00044 Frascati (RM)
info@tenutadipietraporzia.it
hotel@tenutadipietraporzia.it
https://www.tenutadipietraporzia.it/
https://www.facebook.com/tenutadipietraporzia/
Tel. 06 9464392
La recensione della visita a Tenuta di Pietra Porzia
Instagram Gallery 1: https://www.instagram.com/p/ClrRDdZA_C4/
Instagram Gallery 2: https://www.instagram.com/p/ClrRKBGgcTi/
Instagram Gallery 3: https://www.instagram.com/p/ClrRmFhgBYR/