Venerdì 23 settembre 2022, diciannovesima pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo presso Tenimenti Leone di Lanuvio (RM)
Siamo giunti alla diciannovesima pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio” che, come già ricordato, è per noi la più amata tra le rubriche di inCantina.
Dopo le varie parentesi in terra d’Abruzzo, e archiviata l’esperienza del Lazio Wine Experience, torniamo a fare ciò che più ci piace in assoluto: andare a visitare i produttori nelle loro aziende. Questa nuova tappa ci ha visti approdare a Lanuvio (RM), nel bel mezzo delle campagne che caratterizzano le pendici sudoccidentali dei Colli Albani.
La penna, e la mano che la guida, sono ancora quelle del caro amico Alessandro Tellini che ci racconta le emozioni vissute durante l’esperienza di enoturismo presso i Tenimenti Leone.
Buona lettura.
Venerdì 23 Settembre, ore 10:30 circa.
Direzione sud, oltre il lago di Albano e financo oltre quello di Nemi, sul Tropico di Torvaianica dove questo incontra il comune di Lanuvio (RM), ecco la nostra destinazione per questa giornata di enoturismo: Tenimenti Leone.
Dopo aver impunemente girovagato a passo di “vertebra di moffetta” (questa la capiscono quasi solo gli anziani come noi; N.d.R.) sulle strade interne alla tenuta, convinti di sapere arrivare alla meta come ogni maschietto degno di questo nome, Alessio si decide infine a chiamare il suo contatto e, magia delle moderne telecomunicazioni, veniamo ritrovati e accolti dal cordiale Matteo Cipolla.
Tuttavia, non tutto il girovagare è stato tempo perso: nel raggiungere la nostra Guida cogliamo infatti, seppur di sfuggita, la vista di un antico casale e di una antica torre in ristrutturazione ma di questo parlerò brevemente più in avanti.
Il nostro accompagnatore ci riceve con cortesia, ci scambiamo i saluti di rito insieme a qualche battuta e subito ci viene proposto di andare a visitare la torre. Lasciamo quindi per il momento la sala degustazione e vendita di vino, che appare di recente costruzione se non altro in confronto agli edifici poco prima avvistati, e ci dirigiamo verso la nostra meta.
Per arrivare alla vecchia torre si transita su una strada che divide a metà una considerevole parte della tenuta, lasciando una riga color terra in mezzo al verde delle foglie delle viti. Non la percorriamo tutta, ci fermiamo a circa tre quarti dove si trova la vecchia costruzione risalente al X secolo circa, chiamata antica Torre di Presciano. La struttura è stata oggetto di un sapiente restauro e resa di nuovo fruibile: la scala interna in metallo, con la grande e pesante botola anch’essa in metallo con apertura elettrica, non sono visibili dall’esterno, lasciando intonso allo sguardo il senso di antico. Ai piedi ci sono delle luci a led che quasi non si notano ma che al calar del sole possono offrire un effetto affascinante.
Saliamo in cima all’edificio e ci godiamo lo spettacolare panorama: la giornata è buona, l’aria è quasi tersa e nonostante in lontananza la foschia fermi lo sguardo, riusciamo a intravedere il promontorio del Circeo e le Isole Pontine.
Matteo, già mentre ci dirigevamo verso la nostra meta, aveva cominciato a raccontarci la storia del territorio e della tenuta che è arrivata ai giorni nostri senza essere ulteriormente frazionata, con ben due torri (la seconda è quella in restaurazione di cui prima, risalente al XVI secolo ma al momento non visitabile, costruita con lo scopo di controllare la via principale di transito delle merci e non a scopo di avvistamento di eventuali nemici come la più antica). Rilevata dalla attuale proprietà da un ordine religioso che la usava per coltivare frutta e verdura è stata in seguito destinata a uso vitivinicolo. Con importanti investimenti economici è stata creata la realtà di Tenimenti Leone ma sono stati avviati anche progetti di ristrutturazione come quello dell’Antica Torre di Presciano sulla cima della quale ci troviamo.
E’ un piacere ascoltare la nostra Guida che riesce a trasmettere con le sue parole la conoscenza e la passione per questa azienda, con un coinvolgimento genuino e contagioso. E’ un piacere ascoltarlo sul tetto di una torre medievale sapientemente ristrutturata, in una giornata che offre un panorama e uno spettacolo davvero meravigliosi.
Mi soffermo ben oltre il necessario a cercare qualche inquadratura per scattare delle foto, mi godo la vista a occhio nudo ma anche attraverso l’obbiettivo della macchina fotografica, con un orecchio alle parole del nostro accompagnatore che descrivono quello che si vede tutto intorno. Dalla posizione elevata presso la quale ci troviamo si può ammirare buona parte dei vigneti: la vendemmia è appena terminata e si può riconoscere dove finisce una vigna e inizia un’altra, il confine ce lo rivelano le foglie di differente tonalità di colore.
Già solo per il panorama e per il racconto di Matteo si può dire che sia valsa la pena affrontare il viaggio di un’ora e mezza per arrivare fin qui. Scendiamo dalla torre per andare a verificare se è possibile effettuare una veloce visita in cantina, poiché se è vero che la vendemmia è appena finita le operazioni di vinificazione e trasformazione sono in pieno svolgimento.
L’esperienza di enoturismo continua e la nostra Guida ci racconta che i proprietari di Tenimenti Leone sono molto attenti al territorio, alla sua storia e alla sua salute; la cantina è certificata biologica, le nuove costruzioni sono ben isolate termicamente, dotate di impianto fotovoltaico e altrettanta se non maggiore attenzione è dedicata al vino; ne sono un esempio l’impianto di subirrigazione e la disposizione dei vigneti che sfrutta la diversa composizione del terreno di origine vulcanica (una parte più sabbiosa usata per i bianchi e quella più argillosa per i rossi). A ulteriore conferma, sottolineiamo che sono allevati vitigni come Bellone, Malvasia Puntinata, Cesanese, Moscato di Terracina, Montepulciano, Trebbiano Verde, Greco, Syrah, Chardonnay e Merlot, per la maggior parte tipici del Lazio.
Nella veloce vista alla cantina, notiamo che oltre ai silos in acciaio ci sono anche botti in legno e anfore in coccio e gres per gli affinamenti (e gli esperimenti).
La visita, o meglio il nostro accompagnatore, ci conduce alle grotte, ulteriore gemma della tenuta, dove è possibile vedere altre botti, anfore in coccio e in gres (quest’ultime si chiamano “Clayver”; N.d.R.). Nella parte visitabile, la grotta ha un aspetto e una illuminazione che ne fanno quasi un museo; Matteo ci dice che ci sono altre caverne sotto terra che non sono visitabili ma anche per queste ci sarebbe un progetto in mente, come anche ci sarebbe l’idea di poter esporre nella grotta stessa qualche cimelio antico del Territorio (che non trova spazio nei musei) in accordo con il comune di Lanuvio e la Soprintendenza.
Torniamo all’aperto vicino alla sala di degustazione dalla quale eravamo partiti in mattinata: il tragitto è breve e la nostra Guida, da perfetto padrone di casa, ci fa accomodare e degustare praticamente tutta la produzione. I nomi dei vini sono tutti in dialetto simil-romanesco ma non ci potevamo aspettare altro da una cantina che ha come motto “Veni, Vidi, Vitis”. La descrizione delle etichette, come di consueto, la trovate all’interno dell’articolo di Alessio.
Tra una chiacchera, uno scambio di opinioni e qualche sorso di vino (oltre che qualche prelibatezza locale come il Pane Casareccio di Genzano IGP e la Salsiccia Stagionata di Bassiano, oltre all’olio EVO di produzione propria) finisce la nostra visita, durata molto piacevolmente per noi oltre il preventivato (speriamo che il nostro accompagnatore non ce ne voglia, considerando che sono trascorse le 14:30).
Rileggendo queste parole mi rendo conto che per essere breve ho tralasciato molte cose accadute, ascoltate e viste durante questa meravigliosa giornata di enoturismo: Matteo per circa 4 ore ci ha mostrato, raccontato e fatto bere Tenimenti Leone con passione e coinvolgimento, una cantina giovane ma con una visione che punta in alto e che già dai primi passi promette molto bene.
Continua…
Alessandro Tellini
Contatti:
Via Fontana Parata, 8
00040 Lanuvio (RM)
+39 06 9370 9561
info@tenimentileone.it
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La recensione della visita a “Tenimenti Leone”
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