Enoturismo nel Lazio: Colle Picchioni

Colle Picchioni enoturismo nel Lazio

Lunedì 17 ottobre 2022, venticinquesima pagina del “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo alla Cantina “Colle Picchioni” di Marino (RM)

Rientrati dal nostro mini-tour enoturistico in Umbria, torniamo a percorrere i sentieri della nostra regione decisi a proseguire quella che è la nostra attività preferita: le visite in cantina.
Protagonista di questa nuova pagina del nostro “Diario di (eno)viaggio” è una realtà storica del panorama enologico laziale, sita in quel di Marino (RM), che ha fatto della ricerca della qualità la sua bandiera, fin dagli anni ’70 del secolo scorso. Un’esperienza densa e carica di significato che siamo felicissimi di aver vissuto e di poter condividere con voi tutti.
La penna, e la mano che la guida, sono ancora quelle del caro amico Alessandro Tellini che ci racconta le emozioni vissute durante l’esperienza di enoturismo a Colle Picchioni.
Buona lettura.

Lunedì 17 ottobre 2022.
Superiamo di slancio Frattocchie come novelli Nuvolari in una giornata senza nuvole. All’orizzonte Albano con lago allegato, oltre che allagato (cominciamo bene…; N.d.R.), ma non è quella la meta del viaggio. La destinazione è infatti la cantina Colle Picchioni, dove contiamo di trascorrere un gradevole pomeriggio di enoturismo, e quindi lasciamo la Via Appia per la quasi omonima Via Colle Picchione. La svolta non è agevole, l’ingresso non è ampio e la strada è a doppio senso di circolazione. Per poter entrare lasciamo uscire due macchine e poi possiamo finalmente girare. Qualche altro centinaio di metri percorsi con calma per arrivare infine all’ingresso dell’azienda.
Ci viene aperto il cancello, permettendoci di entrare: un vialetto tra due vigne che verso la fine cedono il posto a qualche albero di ulivo i cui frutti sono raccolti propri in quel momento da una persona che davanti a noi si sta districando tra i teloni adoperando un agevolatore meccanico. Ci scusiamo con il ragazzo per aver interrotto e disturbato il suo lavoro e giungiamo quindi a destinazione.
Ci accoglie Rosario, direttore commerciale della cantina, che avevamo già incontrato fugacemente alla tappa di Nemi della manifestazione “Borgo DiVino” (con relativo scambio di biglietti da visita) e più comodamente, in seguito, al “Lazio Wine Experience” tenutosi a Villa Cavalletti di Grottaferrata (RM), dove è stato possibile fare due chiacchere in tranquillità e concordare una nostra visita alla cantina una volta che la vendemmia fosse finita.
Saluti e convenevoli di rito, dopodiché l’esperienza di enoturismo prende il via e la nostra guida comincia a raccontarci la storia di Colle Picchioni. Avevamo già notato un certo orgoglio nelle sue parole in occasione dei precedenti incontri ma ora siamo a “casa sua” e non ci sono circostanze attenuanti: orgoglio livello over 9000… lo so, questo è solo per i nerd ma credo che il senso sia chiaro per tutti (mica tanto…; N.d.R.).
La cantina Colle Picchioni comincia a imbottigliare nel 1976, ci dice Rosario, credendo e puntando sulla qualità del vino mentre nel Lazio si faceva praticamente solo sfuso e da quel momento in poi comincia a farsi un nome. La ricerca della qualità è passata e passa tutt’oggi anche nella riduzione delle rese: in effetti la cantina, potenzialmente, potrebbe arrivare a triplicare l’attuale produzione annua di circa 100000 bottiglie.
Qualche passo per andare a vedere una parte di vigna, quella più vicina a dove ci troviamo; nonostante sia ottobre inoltrato, la giornata è molto piacevole come la conversazione con Rosario. Un piccolo carrello con ancora sopra del mosto secco ci ricorda che la vendemmia è terminata da pochissimo e che l’annata dal punto di vista meteorologico non è stata clemente. Veniamo a sapere che questo clima insolito, nella sua espressione peggiore durante l’appena trascorsa estate, ha praticamente decimato un nuovo impianto di barbatelle che, nonostante gli sforzi quotidiani di irrigazione, non sono riuscite a sopravvivere.
Prima della vista alla cantina vera e propria ci raggiunge Valerio Di Mauro, attuale proprietario, che si occupa in prima persona di tutte le fasi di produzione. La chiacchierata si sposta a tratti sul piano tecnico dove Alessio gongola e io, tutto sommato, riesco e reggere botta. Traspaiono una grande passione e un grande orgoglio, oltre che competenza, dalle parole del titolare che trovano assonanza e risonanza in quelle di Rosario ed è un piacere ascoltarli anche quando è solo Alessio a capire fino in fondo quello che dicono (non era poi un linguaggio così alieno, suvvia; N.d.R.).
Lasciamo l’aria aperta di questo caldo pomeriggio di ottobre (“pomeriggiata romana”?) e dietro la conviviale guida dei nostri Ciceroni visitiamo i locali dove si trovano i silos in acciaio, le barrique e la linea d’imbottigliamento, per poi tornare di nuovo all’esterno.
Ci viene mostrato un piccolo giardino dove, nella bella stagione, vengono organizzate cene con abbinamento cibo-vino (duranti le quali Valerio si trova spesso a cucinare le focacce fatte in casa… e non solo quelle), sempre in linea con la filosofia qualitativa dell’azienda e in occasione delle quali gli avventori posso degustare anche ottimi prodotti alimentari (locali e non). Rosario ci dice che una buona parte di queste persone è composta da clienti abituali che normalmente partecipano a più degustazioni, tanto gradiscono questo genere di eventi.
Le chiacchere scorrono tranquille, piacevoli, e la storia della cantina Colle Picchioni si fa alle nostre orecchie sempre più interessante; Valerio propone di continuare davanti a un bicchiere di vino (risultati poi essere “qualcuno” in più; N.d.R.), trovandoci tutti entusiasticamente d’accordo.
Il tempo di apparecchiare un tavolino in un secondo giardino e siamo tutti comodamente seduti. Tra le mille cose raccontate vorrei spendere qualche parola sulla nonna di Valerio, la signora Paola De Mauro, che oltre essere stata fondatrice e guida della cantina, risulta essere stata in contatto personalmente con gente del calibro di Luigi Veronelli e Daniele Cernilli e di essersi avvalsa della collaborazione di enologi come Giorgio Grai e Riccardo Cotarella solo per citare qualche nome a beneficio di quelli che, a differenza di me, hanno una buona conoscenza dell’enologia italiana (senza dimenticare “mostri sacri” come Antinori, Gaja, Bologna e Zanella).
Nonostante l’importante storia e l’autorevolezza della nonna, Valerio racconta con pacatezza e in qualche modo modestia il passato di Colle Picchioni e ci illustra il presente e il futuro che la cantina sta vivendo sotto la sua direzione.
Assaggiamo uno a uno i vini che ci vengono proposti e Alessio sfrutta l’occasione di avere al tavolo Valerio (solamente per porre le “solite” 200/250 domande, niente di più; N.d.R.), oltre alla piacevole e partecipativa compagnia di Rosario e consorte nonché di Laia (moglie di Valerio alla quale ha dedicato un vino, il “Perlaia” appunto): non capita infatti spesso di avere la possibilità di condividere una degustazione con chi si occupa di tutte le fasi di produzione, oltre a essere anche l’enologo della cantina, ma in questo caso ci è andata di lusso.
La lista dei vini, come al solito, la trovate nell’articolo di Alessio; vorrei solo scrivere che fin dal primo assaggio abbiamo avuto la prova “assaggiata” (si dice così, si; N.d.R.) che tutte quelle belle parole sulla qualità non solo non erano di circostanza ma trovavano riscontro e sostanza nei calici che ci venivano offerti.
Qualche assaggio generoso, qualche secondo assaggio (sia mai ci sia sfuggito qualcosa), qualche fetta di salume e di formaggio di ottima fattura e qualche foto: il tempo scorre veloce e ci accorgiamo improvvisamente che sta calando il buio.
Sono passate più di quattro ore da quando siamo stati accolti in azienda, l’ultimo paio sono volate con una velocità sorprendente almeno quanto è stato piacevole condividere il desco con chi prima inventa, ama e poi produce e vende i vini di Colle Picchioni.
La nostra giornata di enoturismo a Colle Picchioni si conclude così. Salutiamo Valerio, Rosario e le rispettive mogli ringraziandoli di averci aperto le porte della cantina e di averci accompagnato in una degustazione ricca di vini, parole, storie e qualche buona risata, tanto piacevole da far dimenticare lo scorrere del tempo. Grazie e arrivederci.


Contatti
Via Colle Picchione 46
Marino (RM)
Telefono: +393331963261
Email: info@collepicchioni.it
https://www.collepicchioni.it/
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La recensione della visita alla Cantina Colle Picchioni

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