Giovedì 1 febbraio 2024, quarantunesima pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo presso Cantina Gaffino (Ardea – RM)
Dopo alcuni mesi di pausa, siamo tornati finalmente a viaggiare e lo abbiamo fatto nel modo che più amiamo.
Come sempre, vogliamo condividere con voi l’esperienza vissuta e, attraverso questa quarantunesima pagina del nostro Diario, intendiamo raccontarvi le emozioni provate durante la giornata di enoturismo trascorsa presso Cantina Gaffino.
Il compito, come quasi sempre accade, è affidato al caro amico Alessandro Tellini.
Buona lettura.
Giovedì 1 febbraio 2024
Una mattina che parte bene, con un bel clima e anche noi belli che partiamo alla volta di Cantina Gaffino, sita ben oltre il parallelo di Santa Palomba, quasi sul meridiano del lago di Albano: lancia in resta e impavidi nel cuore ci mettiamo in viaggio, pronti ad affrontare l’ennesima giornata di enoturismo.
Come volevasi dimostrare, il nostro cuore intrepido avrebbe bisogno alle volte anche di una mente sveglia e reattiva che possa essere di ausilio quando ci mettiamo in situazioni che alla fine si concludono con delle risate (e meno male; N.d.R.). Ma bando alle ciance, anzi via alle ciance per raccontare la divertente scenetta: arrivati alla meta segnalata dal navigatore, per qualche strana ragione o semplicemente perché a volte ci capita così, accostiamo in un piccolo slargo al lato della Via Ardeatina dove vediamo un cancello chiuso, malandato e senza citofono. Mentre facciamo manovra con la macchina e discutiamo su come riuscire a contattare qualcuno per poter entrare e su come fosse “trascurato” questo ingresso, Alessio indica davanti a noi, dall’altra parte della strada, l’accesso ben curato e aperto della Cantina con tanto di doppio cartello…la risata scoppia spontanea e ci accompagna mentre varchiamo l’ingresso.
Siamo accolti da Gabriele Gaffino in persona e subito l’incontro diviene cordiale, informale già dalle prime battute; dopo le presentazioni di rito il padrone di casa dà il via al racconto della storia della sua cantina ed ha così ufficialmente inizio la nostra nuova esperienza di enoturismo.
Mentre passeggiamo vicino a un edificio che appare di recente costruzione (o ristrutturazione), e che costituisce il corpo centrale della cantina, Gabriele ci racconta che l’azienda è nata negli anni 60 con l’attività principale costituita dalla vendita dell’uva, mentre a partire dal 2014 su suo impulso è partita la produzione di vino in bottiglia.
Le chiacchiere si spostano su altri argomenti come la posizione fortunata delle vigne disposte tutte intorno alla cantina e che godono anche dell’influenza del mare, oltre che del terreno vulcanico e della protezione dei Colli Albani. Questo permette un uso minimo dei trattamenti compatibili con la certificazione BIO, che è sì un valore aggiunte del vino qui prodotto ma che, sempre secondo Gabriele, non deve essere la principale, benché meno l’unica, chiave di lettura dello stesso. Il vino lo si fa per passione ma poi lo si deve vendere e quindi deve essere un buon prodotto, organoletticamente piacevole.
La chiacchierata continua mentre passeggiamo e scorgiamo alcune persone intente a fare manutenzione nei vigneti: pare di capire che si stia formando del personale sulla potatura.
Una parte dell’uva prodotta viene ancora venduta, il resto viene destinata alla vinificazione che come indirizzo vede un uso molto moderato del legno (riservato solo ai rossi; N.d.R.) in maniera da mantenere intatte le caratteristiche dell’uva stessa e apportare solo un “arrotondamento” che arricchisce il vino e non lo sconvolge.
Di ritorno, riavvicinandoci alla cantina, notiamo alcuni silos in acciaio dotati di impianto di raffreddamento; questo accorgimento, unito al fatto che tutte le vigne si trovano adiacenti alla struttura, permette di portare nel giro di pochi minuti le uve (raccolte manualmente) dal campo alla zona lavorazione, preservandone così la qualità.
Dopo aver visto il piccolo laboratorio dove vengono svolte le analisi e i test necessari per la salute e il controllo delle piante e, soprattutto, dei frutti e del loro stato di maturazione, scendiamo una scala per arrivare alla barricaia situata sotto l’edificio in un piano interrato; li riposano le botti, sistemate ordinatamente su dei supporti dalle forme ondulate e dove è stato anche installato un rack (che per ora è vuoto ma in attesa di essere riempito).
Infine, tra una chiacchiera e l’altra, ci sediamo nella sala degustazione e cominciamo l’assaggio di alcune delle nove etichette prodotte (come sempre, troverete le descrizioni nell’articolo di Alessio) accompagnati oltre che dalla sincera e schietta guida di Gabriele anche da una piacevole selezione di musica rock come sottofondo.
Abbiamo degustato quattro diversi vini e tra un sorso e un tarallo abbiamo continuato le chiacchiere: è in previsione un aumento della produzione rimanendo sempre in linea con la filosofia aziendale attuale, cioè quella di realizzare vini di qualità che valorizzino le uve dalle quali provengono; la certificazione BIO è intesa come un’aggiunta al valore oggettivo del prodotto, una qualità che non può né deve essere il tema principale con cui si introduce e racconta “la bottiglia”.
Anche l’argomento musica entra nei nostri discorsi come altre piccole facezie su HiFi, altoparlanti et similia (non a caso ripetiamo da sempre che il vino è convivialità; N.d.R.).
La degustazione volge al termine, così come la nostra giornata di enoturismo; compriamo qualche bottiglia e Gabriele ci omaggia di un paio di etichette che non abbiamo avuto modo di degustare causa mancanza di tempo (erano trascorse quasi tre ore dal nostro arrivo; N.d.R.) così da consentirci di gustarle a casa e avere una più completa conoscenza della produzione di Cantina Gaffino.
Ci salutiamo cordialmente, ringraziamo il padrone di casa che ci ha dedicato qualche ora del suo tempo e ci ha aperto le porte della sua cantina mostrandoci, raccontandoci la sostanza e la visione che si trova dentro le sue bottiglie.
Quando con Alessio stapperemo le bottiglie prodotte da Gabriele Gaffino, tra un sorso e l’altro, ricorderemo la piacevolissima mattinata di enoturismo trascorsa a conoscere un’altra ottima cantina laziale, che si unisce alle altrettante ottime già visitate e che quotidianamente lavorano per scardinare il pregiudizio che vuole il “vino del Lazio” essere venduto ancora un “tanto al kilo” (e che ci sia perdonata quest’ultima battuta, volutamente forzata e velatamente polemica; N.d.R.).
Contatti
Via Ardeatina km 24.650
00040 Ardea (RR)
WhatsApp (+39) 351.80.71709
e-mail.: info@cantinagaffino.it
https://cantinagaffino.it/
https://www.facebook.com/CantinaGaffino/
Leggete la recensione della visita alla Cantina Gaffino
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