Enoturismo nel Lazio: Cincinnato Wine Resort

Cincinnato enoturismo

Giovedì 23 giugno 2022, l’ottava pagina del nostro “Diario di (eno)Viaggio”: giornata di enoturismo al Cincinnato Wine Resort (Cori, LT)

Dopo la parentesi della scorsa pagina, dove abbiamo lasciato che Eliana Liverani ci raccontasse con le sue parole l’interessante realtà del B&B “In Vino Veritas” di Arcevia (AN), il nostro “Diario di (eno)viaggio” si arricchisce di un nuovo brano che torna a incentrarsi su quella che probabilmente è la nostra attività preferita: le visite in cantina. La precedente tappa ci aveva visti ospiti dell’azienda CantinAmena di Campoleone, una zona di confine tra il comune di Lanuvio (RM) e quello di Aprilia (LT). La giornata che vi stiamo per raccontare, invece, è ambientata nel comune di Cori (LT).
La penna, e la mano che la guida, sono ancora quelle del caro amico Alessandro Tellini che ci racconta le emozioni vissute durante l’esperienza di enoturismo al Cincinnato Wine Resort.
Buona lettura.

23 Giugno 2022: Con le spalle a Cori, di cui si gode un ampio e molto caratteristico scorcio, ci troviamo di fronte al Cincinnato Wine Resort, la struttura ricettiva della Cantina Cooperativa che porta lo stesso nome. Un bel giardino separa il parcheggio esterno dall’edificio principale. C’è anche un aiuola “didattica” con dei filari di barbatelle di diversa età sorrette da “tutori” di acciaio; alcuni lampioni e un addetto alla manutenzione che sta rasando l’erba completano il colpo d’occhio.
Una strada con del ciottolato bianco delimitato da pietre dello stesso colore ci porta davanti all’ingresso dotato di un porticato con quattro archi a mattoni e dove attendiamo di essere ricevuti.
Ci accoglie la Signora Luisa Blasi che ci affida a Luca, Responsabile di Sala e nostra guida per la visita.
Subito a nostro agio, partiamo per il nostro tour di enoturismo e mentre passeggiamo, in quello che poi si rivelerà il periplo della struttura principale del Wine Resort, ci viene raccontata in breve la storia della Cincinnato.
La cooperativa conta circa 105 soci, il vigneto che si trova su due lati del resort è solo una piccola parte dei 550 ettari totali
(268 vitati, di cui 100 in conduzione biologica, e gli altri dedicati all’olivicoltura; N.d.R.) ma fa ben intendere quali sono le radici dell’azienda. Il nome Cincinnato è stato preso dal romano Lucio Quinzio Cincinnato che nel 458 A.C. vinse la guerra contro gli Equi e pare si sia poi ritirato a vivere proprio in questi territori della zona di Cori. Che poi, mi sia concesso, male non fa una certa assonanza vitivinicola, nomen omen.
La Cantina Cooperativa già da molti anni è impegnata nella ricerca della qualità nei suoi prodotti oltre che alla valorizzazione del territorio tramite anche la coltivazioni di uve locali come il Nero Buono.
Luca ci dice che il Resort sta cercando di aumentare la possibilità di ricezione enoturistica con la ristrutturazione di alcune case fronte vigna e che la struttura è aperta a eventi privati di vario genere.
Continuiamo a passeggiare in un bellissimo piccolo parco, tra prato e alberi, pace e ombra, che sono un ristoro per il corpo e la mente.
Luca ci guida poi verso la barricaia, luogo in cui riposano tonneau e barrique e dove a volte sono ospitati piccoli eventi. L’atmosfera diventa intima e calda, quasi senza accorgercene abbassiamo il tono della voce e ci godiamo la vista e il profumo. Il locale è dominato dal legno: botti a terra e travi per il soffitto, una calda luce soffusa e il caratteristico odore di vino in maturazione. Non è una grotta vera e propria ma “l’arredamento” non è casuale, come anche quello del resto della struttura che abbiamo potuto visitare, quasi sicuramente c’è la mano di un professionista che è riuscito a coniugare legno e luce per un risultato anticamente moderno.
Lasciamo la barricaia per spostarci al piano superiore, nella sala del ristorante, ampia e panoramica con vetro su tre lati dove godersi il vino e il cibo con un panorama che spazia fino alla valle oltre la vigna.
Ci accomodiamo e Luca, ottima guida e ottima compagnia, ci illustra e ci offre la degustazione di ben nove etichette diverse, accompagnate da un tagliere di salumi e formaggi locali tra cui ricordo in particolar modo il prosciutto di Bassiano affumicato al legno di faggio.
La degustazione prevede tre calici di bollicine, tre di bianco e tre di rosso; le chiacchere giovano dell’ulteriore allegra spinta (anche se non necessaria vista l’ottima compagnia di Luca – mi sia concesso di ripetermi) che arriva in “zona rossi”, dove la nostra attenzione è richiamata, per ragioni personali di preferenza e gusto, sul penultimo calice: “Ercole”, 100% Nero Buono, vino che la stessa nostra guida apprezza in modo particolare per via del suo complesso equilibrio tutt’altro che “ruffiano”.
Non me se ne voglia ma lascio la descrizione dei vini al titolato Alessio di InCantina, all’interno della sua recensione, così da non perdermi in un lungo e tedioso elenco.
Vorrei invece chiudere il racconto di questa giornata di enoturismo al Cincinnato Wine Resort lasciandovi con l’immagine di tre persone sedute a un tavolo, diversi bicchieri (tra vuoti e semivuoti), un tagliere oramai decisamente spoglio e la vista di un vigneto ogni qualvolta si lascia lo sguardo dei commensali per seguire un fugace pensiero.


Continua…

Alessandro Tellini

La recensione della visita al Cincinnato Wine Resort

Contatti:
Via Stoza 3
04010 Cori (LT)
https://cincinnato.it/
+39 06 9677473
wineresort@cincinnato.it
+39 06 9679380
info@cincinnato.it
https://www.facebook.com/cincinnatovini